Eretta nel VI secolo dall’imperatore Giustiniano e dall’imperatrice Teodora, Piccola Santa Sofia era una chiesa bizantina che venne poi trasformata in moschea e alla struttura originaria venne aggiunto un porticato con piccole cupole.
Nonostante sia molto diversa da Santa Sofia, come dimensioni e come caratteristiche, questa piccola moschea conserva un fascino particolare: silenziosa, intima, visitata da pochissimi turisti, Piccola Santa Sofia conserva le caratteristiche di un luogo di culto legato profondamente al quartiere in cui è inserita.
Infatti intorno ad essa si dipana un labirinto di antiche case di legno, molte delle quali in stato di degrado, viuzze in salita e botteghe artigiane: fra queste strade potrete assaporare tutto il fascino della vecchia Istanbul con bambini che giocano per strada, abitanti che chiacchierano nei caffè, studenti coranici, in un’atmosfera rionale che sembra distante anni luce dal caos turistico di Sultanahmet che si trova a pochi minuti a piedi.
Passeggiando per il quartiere di Piccola Sofia vi imbatterete in alcuni luoghi poco conosciuti della città ma che meritano una deviazione dal centro affollato di turisti.
La Moschea di Sokollu Mehmet Paşa è considerata la moschea più bella della città: costruita nel 1571 per ordine della figlia del sultano Selim II, rivela al suo interno un ricco decoro di maioliche turchesi di Iznik che creano un effetto policromo insieme al marmo bianco e al legno della galleria. Con il sottofondo di preghiere degli allievi della scuola coranica che ha sede qui, entrerete in un’oasi di silenzio e di meditazione.
La Cisterna di Teodosio, inoltre, più piccola rispetto alla Cisterna Basilica, fu fatta costruire nel V secolo da Teodosio II: regala l’emozione di visitare un gioiellino nascosto agli occhi di turisti frettolosi, con le sue 4 file di 8 colonne che il municipio di Eminönü custodisce nel suo seminterrato.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.